Dopo un lungo lavoro di concertazione istituzionale, sono finalmente operative le Linee guida per l’integrazione e l’assistenza dei cittadini stranieri, predisposte dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Si tratta di un quadro strategico nazionale che punta a migliorare l’efficacia degli interventi a favore delle persone migranti e rafforzare la rete di servizi su tutto il territorio.
Cosa c’è da sapere subito:
Il documento, pubblicato in via ufficiale, fissa i principi e le modalità operative per garantire un’accoglienza dignitosa, il rispetto dei diritti fondamentali e l’attivazione di percorsi di autonomia per i cittadini stranieri, sia appena arrivati che già residenti in Italia.
Tra le novità principali: il rafforzamento del coordinamento tra istituzioni locali e nazionali, l’ampliamento dei percorsi individualizzati di integrazione e un maggiore supporto per i minori stranieri non accompagnati e le famiglie vulnerabili.
Chi può beneficiarne? I destinatari principali:
Le Linee guida sono rivolte a tutti i cittadini di Paesi terzi che si trovano in Italia, con o senza permesso di soggiorno, in particolare:
- Richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale
- Migranti in possesso di permessi per lavoro, famiglia, motivi umanitari o studio
- Minori stranieri non accompagnati (MSNA)
- Famiglie migranti in condizioni di povertà o disagio abitativo
- Cittadini stranieri in uscita dal circuito dell’accoglienza
I percorsi sono differenziati per età, vulnerabilità, status giuridico e livello di integrazione pregresso.
Quali sono i principali ambiti di intervento?
Le Linee guida individuano sei aree prioritarie per accompagnare il processo di inclusione:
- Accoglienza iniziale: Miglioramento della qualità nei centri CAS e nel sistema SAI, con accesso garantito a mediazione culturale, assistenza legale, supporto psicologico e informazione sui diritti.
- Orientamento e presa in carico sociale: Attivazione di percorsi personalizzati con la collaborazione dei servizi sociali comunali, enti del terzo settore e operatori specializzati.
- Sanità e tutela della salute: Promozione dell’accesso al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con attenzione specifica a salute mentale, medicina interculturale e tutela della salute materno-infantile.
- Scuola e formazione: Sostegno all’inserimento scolastico dei minori, contrasto alla dispersione, corsi di italiano L2 per adulti, riconoscimento dei titoli di studio e orientamento professionale.
- Lavoro e autonomia economica: Potenziamento dei Centri per l’Impiego, tirocini formativi, accompagnamento all’imprenditorialità e promozione di contratti regolari nel lavoro domestico e agricolo.
- Abitare e coesione sociale: Interventi per superare l’emergenza abitativa, evitare ghettizzazione e promuovere l’integrazione nei quartieri attraverso progetti locali di comunità.
Come funziona il nuovo approccio integrato?
Le Linee guida introducono un modello territoriale integrato basato su reti locali composte da:
- Prefetture
- Comuni e Ambiti sociali territoriali
- Servizi sanitari
- Scuole e Centri per l’impiego
- Organizzazioni del terzo settore
- Rappresentanze delle comunità straniere
Ogni territorio potrà attivare tavoli di coordinamento e costruire Piani locali per l’inclusione, adattati ai bisogni della popolazione residente.
Quali strumenti sono previsti per l’inclusione?
I progetti territoriali potranno contare su risorse dedicate provenienti dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), dai fondi europei per il sociale (FSE+) e da cofinanziamenti regionali.
Sono inoltre previste:
- Campagne di informazione plurilingue
- Formazione continua per operatori pubblici e privati
- Banca dati condivisa per il monitoraggio dei percorsi individuali
- Interventi di “seconda accoglienza” per chi esce dai centri ma non ha ancora raggiunto l’autonomia
Quando si perde il diritto all’assistenza?
L’assistenza può decadere nei casi in cui:
- Venga accertata l’assenza dal territorio o la perdita del permesso di soggiorno
- Il beneficiario non collabori con i servizi territoriali nel percorso di integrazione
- Siano esaurite le fasi previste dai programmi (es. fuoriuscita dal sistema SAI senza nuova presa in carico)
Tuttavia, le persone in condizione di fragilità sanitaria, economica o sociale restano prioritarie e possono accedere ad altre misure comunali o nazionali di sostegno.
Come si accede ai percorsi previsti?
Non è necessaria una domanda formale unica. L’accesso avviene tramite:
- Segnalazione da parte dei centri di accoglienza o dei servizi sociali
- Presa in carico diretta da parte dei Comuni o degli enti del terzo settore
- Avvio volontario del cittadino straniero presso i punti di accesso locali (sportelli informativi, CPIA, patronati, ambulatori, ecc.)
Molti territori hanno attivato sportelli “InformaMigranti” o “One-Stop-Shop” che forniscono orientamento, modulistica, mediazione e accompagnamento.
Queste Linee guida rappresentano un passaggio strategico per costruire un modello di inclusione più equo, capillare e centrato sulla persona. Un cambiamento concreto per rafforzare la convivenza, la cittadinanza attiva e il benessere collettivo.
Agnese Onofri, Volontaria del Servizio Civile