Cos’è il Testo Unico sull’Immigrazione (D.lgs. 286/1998)
Dopo anni di dibattiti e modifiche, il Decreto Legislativo 286 del 1998 (conosciuto come Testo Unico sull’Immigrazione) continua a essere il punto di riferimento principale per l’ingresso, la permanenza e l’integrazione degli stranieri in Italia. Una normativa fondamentale per garantire diritti, doveri e percorsi di inclusione agli stranieri che vivono nel nostro Paese.
Cosa c’è da sapere
Il Testo Unico, in vigore dal 1998, ha subito numerose modifiche, ma resta la base normativa per tutte le procedure relative a: permesso di soggiorno, lavoro, ricongiungimento familiare, assistenza sanitaria, istruzione, cittadinanza e integrazione sociale.
È una legge-chiave non solo per i cittadini stranieri, ma anche per le istituzioni, gli enti locali e gli operatori che ogni giorno si occupano di immigrazione e servizi sociali.
Chi può beneficiarne?
Il D.lgs. 286/1998 riguarda tutte le persone non italiane che entrano, soggiornano o intendono stabilirsi in Italia, inclusi:
- Lavoratori stranieri extracomunitari (con o senza contratto di lavoro)
- Richiedenti asilo e rifugiati
- Studenti, ricercatori, lavoratori stagionali
- Familiari di cittadini stranieri o italiani
- Minori non accompagnati
- Persone senza documenti in regola
La legge disciplina in modo dettagliato chi può restare in Italia, per quanto tempo, e a quali condizioni.
Principi fondamentali del Testo Unico:
Il D.lgs. 286/1998 si basa su alcuni principi fondamentali, che sono:
- Ingresso regolare: È ammesso solo con visto rilasciato dalle autorità italiane all’estero (salvo eccezioni).
- Permesso di soggiorno: Obbligatorio per permanenze superiori a 90 giorni. Le tipologie includono motivi di lavoro, studio, famiglia, protezione internazionale, ecc.
- Diritti fondamentali: Agli stranieri regolarmente soggiornanti sono garantiti diritti civili come: assistenza sanitaria (iscrizione al SSN), accesso all’istruzione per i minori, accesso ai servizi sociali e abitativi, diritto al lavoro e alla sicurezza sociale.
- Ricongiungimento familiare: È consentito ai cittadini stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo, nel rispetto di requisiti economici e abitativi.
- Espulsione e trattenimento: In caso di soggiorno irregolare o gravi reati, può essere avviata la procedura di espulsione con eventuale trattenimento nei CPR (Centri di permanenza per il rimpatrio).
- Integrazione: La legge promuove la coesione sociale e l’inclusione attraverso corsi di lingua, programmi di inserimento lavorativo e azioni a favore dei minori.
Cosa cambia con il “Contratto di soggiorno”?
Un aspetto distintivo del Testo Unico è l’introduzione del “contratto di soggiorno per lavoro subordinato”: uno strumento che vincola il rilascio del permesso alla sussistenza di un’attività lavorativa e all’impegno del datore di lavoro a garantire condizioni dignitose (reddito, alloggio, rispetto dei diritti).
Questa misura ha lo scopo di evitare lo sfruttamento e il lavoro nero, ma è stata anche criticata per creare dipendenza burocratica e ostacoli all’autonomia degli stranieri.
A quali servizi dà accesso?
Grazie al Testo Unico, gli stranieri regolarmente soggiornanti possono accedere a:
- Servizi anagrafici (residenza, carta d’identità)
- Sanità pubblica e tessera sanitaria
- Iscrizione scolastica gratuita per i figli
- Centri per l’Impiego
- Servizi sociali comunali e regionali
- Misure di sostegno al reddito (in base all’ISEE e alla regolarità del soggiorno)
Anche gli stranieri senza documenti, in alcune circostanze, hanno diritto a cure urgenti, scuola per i minori e protezione in caso di gravi vulnerabilità.
Quando si perde il diritto al soggiorno?
Il permesso può essere revocato o non rinnovato in caso di:
- Mancanza dei requisiti economici o abitativi
- Mancato rinnovo entro i termini
- Condanna per determinati reati
- Abbandono del territorio nazionale per periodi prolungati (oltre 6 mesi/1 anno, a seconda dei casi)
Tuttavia, la legge prevede tutele per situazioni di particolare gravità (malattia, violenza domestica, motivi umanitari).
Come si accede ai benefici previsti dalla legge?
Le domande vanno presentate attraverso:
- Sportello Unico per l’Immigrazione (Prefettura)
- Questura (per rinnovi o richieste di protezione)
- Patronati o associazioni di tutela, che offrono assistenza gratuita nella compilazione dei moduli
- Portale online del Ministero dell’Interno
L’identità digitale (SPID, CIE) è sempre più utilizzata anche per il monitoraggio delle pratiche.
Conclusione
Il D.lgs. 286/1998 rappresenta ancora oggi una delle leggi più importanti in materia di immigrazione e diritti umani in Italia. Nonostante le difficoltà applicative e le revisioni subite nel tempo, resta uno strumento chiave per garantire protezione, inclusione e legalità. Per chi lavora nel sociale, per le famiglie e per gli stessi migranti, conoscerlo significa avere accesso a opportunità concrete di cittadinanza e autonomia.
Agnese Onofri
Volontaria del Servizio Civile Universale