Pari Opportunità: boom di progetti con il Fondo per l’imprenditoria femminile dell’Emilia-Romagna

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Sono 239 (sulle 300 pervenute) le proposte progettuali approvate dalla Regione per sostenere la nascita e il consolidamento della piccola e media imprenditoria femminile.

La misura è inserita nel programma europeo FESR 2021-27 (Fondo europeo di sviluppo regionale): la Regione ha previsto un contributo complessivo di quasi 7,2 milioni di euro; in aggiunta quadruplicano i contributi regionali (rispetto a quelli stanziati per la prima edizione sperimentale) del Fondo per l’imprenditoria femminile e women new deal, nato dalla Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere (legge regionale 6/2014, articolo 31) e nell’ambito del “Protocollo di intesa per valorizzare e rafforzare il ruolo e il protagonismo delle donne nell’economia e nella società regionali, approvato dalla Giunta nel novembre 2021”. 

CHI HA PARTECIPATO AL BANDO

Le piccole e medie imprese operanti in Emilia-Romagna a prevalente partecipazione femminile

  • Nella forma di imprese individuali se il titolare è una donna;
  • Nella forma di società di persone o società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale;
  • Le società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo di amministrazione.

I FINANZIAMENTI

Si tratta di contributi a fondo perduto fino a un massimo di 80mila euro, ma anche un aiuto concreto per quelle realtà aziendali che debbano ricorrere al mercato finanziario per effettuare nuovi investimenti. Parliamo di acquisto di macchinari e attrezzature, forme di proprietà intellettuale, ma anche consulenze per l’aumento della produttività e l’innovazione organizzativa.

ALCUNI DATI

Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, su 239 progetti finanziabili, 60 provengono dall’Area metropolitana di Bologna; il 75% sono microimprese o piccole imprese. Per quanto riguarda la filiera di appartenenza, un terzo dei progetti riguarda il terziario di base e avanzato, si prosegue poi nel campo della cultura e del turismo, dell’alimentare, della moda, in quello dell’editoria e della comunicazione, della sanità e del sociale, per terminare in quello del sistema casa. Oltre la metà dei progetti prevede di assumere personale

Fonti: Emilia-Romagna