Pillole energetiche: la voltura e il subentro

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La voltura è il cambio di intestatario del contratto di fornitura, senza che sia interrotta l’erogazione di energia elettrica.

In occasione della voltura il cliente può scegliere un diverso contratto con il medesimo venditore, oppure cambiare venditore.

La lettura o autolettura del contatore registrata in occasione della voltura sarà utilizzata per fatturare al precedente intestatario, della bolletta di chiusura, i consumi fino a quella data, e per fatturare al nuovo intestatario i consumi successivi.

Come si richiede la voltura

Il nuovo cliente deve presentare la richiesta di voltura al venditore che sta già erogando il servizio oppure, se intende cambiarlo, al nuovo venditore con cui intende stipulare il contratto.

In base alla legge, il cliente che richiede la voltura deve dimostrare, anche tramite autocertificazione, di avere “titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare”.

Il venditore può rifiutare la voltura

Il venditore rifiuta la voltura se il cliente non dimostra, anche tramite autocertificazione, di avere “titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare” (ad esempio, il contratto di locazione, o l’atto di acquisto).

Nel mercato libero il venditore può rifiutare richieste di voltura per motivi diversi; se si tratta del venditore che sta già erogando il servizio, deve comunicare il rifiuto entro tre giorni lavorativi dal momento in cui ha ricevuto la richiesta.

Quanto tempo occorre per ottenere la voltura

Il tempo per ottenere una voltura senza cambiare venditore è normalmente di cinque giorni lavorativi.

In caso di voltura con cambio venditore, valgono comunque i tempi minimi necessari per la registrazione del nuovo contratto dal momento in cui il nuovo venditore comunica la richiesta.

Cos’è il subentro

Il subentro è l’attivazione della fornitura da parte di un nuovo cliente in seguito alla cessazione del contratto del precedente cliente, che ha richiesto anche la disattivazione del contatore.

Il subentro è una prestazione di riattivazione.

Come si richiede il subentro e quanto tempo occorre

La richiesta va presentata al venditore prescelto, secondo le modalità previste dal venditore stesso, che invierà la richiesta di attivazione al distributore entro due giorni lavorativi. In base alla legge, il cliente che richiede il subentro deve dimostrare, anche tramite autocertificazione, di avere “titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare”.

Il distributore, a sua volta, dovrà attivare la fornitura entro cinque giorni lavorativi; se questo termine non viene rispettato, il cliente deve ricevere in bolletta un indennizzo automatico.

Quanto costa effettuare una voltura o un subentro

Per i clienti del mercato libero, il costo della pratica dipende da quanto previsto nei singoli contratti, fermo restando che il distributore addebiterà comunque al venditore un contributo fisso di 25,51 euro per oneri amministrativi.

I clienti serviti in maggior tutela devono pagare al proprio venditore, oltre al contributo fisso destinato al distributore, anche un contributo di 23 euro per oneri amministrativi del venditore.

Occorre infine considerare gli eventuali costi connessi alla sottoscrizione del nuovo contratto: imposta di bollo, se dovuta in base alla normativa fiscale, e deposito cauzionale o altra garanzia, se previsto dal contratto.

Il venditore può addebitare la morosità del precedente intestatario in caso di subentro o di voltura

No, ad eccezione dei casi in cui chi voltura o subentra non è estraneo al debito: ad esempio, se è un erede del precedente intestatario defunto, o se convive con il precedente intestatario nell’abitazione della fornitura.

Per questo motivo, il venditore potrebbe richiedere a chi voltura una autocertificazione che attesti la sua estraneità al debito.

Fonte: Atlante del consumatore