Gli interessi del mutuo

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interessi mutuo

La quota della rata relativa agli interessi, stabilita dal piano di ammortamento per la restituzione del capitale concesso dalla banca, si calcola in base al tasso, che può essere fisso o variabile. 

I due casi: tasso fisso e tasso variabile

Nel primo caso, quindi nel mutuo a tasso fisso, il tasso di interesse resta lo stesso che è previsto dal contratto stipulato dal cittadino, per tutta la durata del mutuo. 

Nel mutuo a tasso variabile, invece, il tasso di interesse varia, appunto, rispetto a quello iniziale, secondo scadenze stabilite in anticipo. Segue le oscillazioni di un parametro di riferimento, come il tasso di mercato o di politica monetaria. 

Mettendoli a confronto, il mutuo a tasso fisso permette al debitore di sapere con certezza gli importi delle rate e quindi l’ammontare del debito complessivo (capitale più interessi) da restituire alla banca. Non permette, come il mutuo a tasso variabile, di sfruttare possibili riduzioni dei tassi di mercato, ma nel tempo potrebbero verificarsi anche aumenti che renderebbero insostenibile la parte di interessi da restituire (e di conseguenza anche il pagamento delle rate).

Specificità

Nel caso in cui il cittadino tardi di oltre 30 giorni rispetto al pagamento di una rata, la banca applicherà gli interessi di mora, che si aggiungono alle somme già dovute. 

Nel caso di mancato pagamento, la banca può sciogliere il contratto e, se il cittadino non è in grado di restituire il capitale che deve, perde il diritto di proprietà sull’immobile. 

L’immobile, quindi, è la garanzia dell’ente di finanziamento coinvolto: l’aggettivo “ipotecario” sta ad indicare che, in caso di insolvenza, il cittadino offre la casa stessa come rimborso.

 Per approfondire: Altri tipi di mutuo: mutuo a tasso misto, mutuo ad opzione, mutuo a soglia

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