Legge 3/2012, la legge “salva suicidi”
La Legge 3/2012 definisce il Sovraindebitamento come “la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ad adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”. In altre parole si rivolge a coloro che non sono più in grado di rispettare il piano dei propri pagamenti (rate del mutuo, finanziamenti, imposte e tributi ecc.) per un determinato periodo o per sempre.
Essere sovraindebitati, quindi, significa non essere in grado di adempiere regolarmente al pagamento dei debiti contratti nel corso del tempo, tenendo in considerazione anche le spese mensili necessarie per vivere (viveri, utenze, medicinali ecc). La legge è rivolta a tutti i soggetti non fallibili, ovvero consumatori/famiglie che non riescono a far fronte ai debiti accumulati, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, le associazioni d’impresa e le società semplici, gli enti non commerciali (come associazioni di volontariato o sportive, le onlus), imprenditori agricoli, start-up innovative, piccoli imprenditori commerciali (che non superano una delle “soglie di fallibilità” previste dalla legge fallimentare[]). È possibile ricorrere una volta soltanto alla Legge ed è importante che il cittadino sia disposto, comunque, a sostenere qualche piccolo sacrificio.
Qualora il cittadino rientri in una delle categorie sopra citate, ma abbia riportato condanne definitive “per i reati di cui al titolo VI del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni” – come, ad esempio “delitti contro il patrimonio” – non potrà usufruire della legge stessa. A tal proposito l’istanza si compone di una serie di documenti, tra cui la “relazione particolareggiata della cause e delle circostanze che hanno condotto all’indebitamento”: il cittadino dovrà, quindi, scrivere un breve testo in cui racconta quali sono i fatti e le motivazioni per cui ha contratto tali crediti con i seguenti creditori. Questo documento è molto importante perchè permette di stabilire un profilo positivo o meno del cittadino richiedente.
Tutte le categorie citate possono beneficiare della parziale esdebitazione, cioè la cancellazione di una parte dei debiti accumulati: il Tribunale, al termine della procedura di gestione della crisi da Sovraindebitamento, dichiara d’ufficio inesigibili (da parte dei creditori) una parte delle somme (crediti) non pagate. Questo significa anche che la procedura, escludendo situazioni eccezionali, prevede che una parte del proprio debito totale (quella non cancellata) venga corrisposta ai creditori (in percentuali differenti), tramite un piano di rateizzazione che tiene in considerazione quanto il cittadino (creditore) può offrire, sulla base delle spese mensili necessarie al proprio sostentamento, compresa la famiglia.
Nella guida completa “Sovraindebitamento: cosa c’è da sapere” puoi trovare informazioni su:
- Il piano del Consumatore
- L’accordo di Ristrutturazione
- La liquidazione del patrimonio
- Prevenire e cogliere i segnali del sovraindebitamento
La guida è scaricabile al seguente link: https://www.cittadinanzattiva.it/rapporti-osservatori-e-indagini/71-sovraindebitamento-cosa-ce-da-sapere-2022/download.html
Per avere ulteriori informazioni puoi rivolgerti allo Sportello Servizi economici e finanziari
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