Pillole energetiche: attivazione della fornitura

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Cosa è l’attivazione della fornitura?

L’attivazione è l’operazione che consente di prelevare energia elettrica dalla rete di distribuzione, per utilizzarla nell’impianto di utenza. È quindi necessario che l’impianto sia allacciato alla rete, e che sia stato stipulato un contratto di fornitura con un’impresa di vendita.

Come si richiede l’attivazione?

Per ottenere l’attivazione occorre stipulare un contratto di fornitura con un’impresa di vendita, chiedendo l’attivazione della fornitura. Se l’impianto di utenza non è collegato alla rete di distribuzione, con la stipulazione del contratto di fornitura occorre chiedere allacciamento e attivazione.

In base alla legge, il cliente che richiede l’attivazione deve dimostrare, anche tramite autocertificazione, di avere un “titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare”.

Quanto tempo occorre per l’attivazione?

Se l’utenza è già allacciata alla rete di distribuzione, il venditore trasmette entro due giorni lavorativi la richiesta di attivazione al distributore locale, che deve attivare la fornitura entro cinque giorni lavorativi dal momento in cui riceve la richiesta, completa della documentazione prevista. Se invece l’utenza non è ancora allacciata, valgono i tempi massimi previsti per la procedura di allacciamento.

Se il cliente risulta titolare di un’utenza sospesa per morosità, l’impresa distributrice rimanda l’attivazione fino a quando non risulti saldato il relativo debito, informando il venditore che ha richiesto l’attivazione.

Quanto costa l’attivazione?

Il costo della pratica dipende da quanto previsto nei singoli contratti, fermo restando che il distributore addebiterà comunque al venditore un contributo fisso per oneri amministrativi di 25,51 euro. I clienti serviti in maggior tutela devono pagare al proprio venditore, oltre al contributo fisso destinato al distributore, anche un contributo di 23 euro per oneri amministrativi del venditore.

Occorre inoltre considerare gli eventuali costi connessi alla sottoscrizione del nuovo contratto: imposta di bollo, se dovuta in base alla normativa fiscale, e deposito cauzionale o altra garanzia, se previsto dal contratto.