Accordo di ristrutturazione, Cittadinanzattiva ER spiega in cosa consiste questa procedura della Legge di Sovraindebitamento: la storia del signor Giuseppe
Il signor Giuseppe* era socio e amministratore di due società a responsabilità limitata che si occupavano di logistica. Le due società avevano cessato la loro attività da circa 4 anni e il signor Giuseppe aveva maturato debiti in massima parte legati alla sua attività imprenditoriale. Dopo la cessazione, aveva iniziato a lavorare come dipendente di una società, percepiva uno stipendio mensile di circa 1.400€ e non aveva risparmi.
I debiti ammontavano a circa 250.000€, incluse le spese per l’avvio della procedura. Si trattava di debiti verso l’Agenzia delle Entrate, società finanziarie, istituti di credito, professionisti e INPS.
La somma offerta ai creditori era di 29.000€ (circa). I pagamenti prevedevano la soddisfazione di tutti i creditori, in percentuali diversificate in ragione dei pagamenti pregressi eseguiti. La procedura di accordo di ristrutturazione offriva all’Agenzia delle Entrate, ad esempio, la percentuale del 3% del credito vantato.
Il signore Giuseppe doveva versare la somma in due modi: in parte con l’acquisizione alla procedura dell’importo accantonato dal datore di lavoro in ragione del pignoramento dello stipendio che aveva subito ad opera di una società finanziaria; il residuo con il versamento di 54 rate mensili di 450€ ciascuna.
Giuseppe viveva in affitto in un appartamento, con la moglie e le tre figlie. Per il calcolo della rata mensile a suo carico, l’OCC ha tenuto conto delle spese complessive della famiglia, includendo anche l’apporto economico della moglie, lavoratrice dipendente a tempo indeterminato.
Nonostante il voto negativo espresso dall’Agenzia delle Entrate, i creditori hanno espresso voto favorevole in misura superiore alla percentuale minima richiesta per legge (60%). Il Giudice ha omologato l’accordo perchè ha accolto quanto sostenuto dal signor Giuseppe.
*Per ragioni di privacy, abbiamo utilizzato un nome di fantasia.
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