Accordo di ristrutturazione (2), Cittadinanzattiva ER spiega in cosa consiste questa procedura della Legge di Sovraindebitamento: la storia della signora Carla
La signora Carla*, da sempre lavoratrice dipendente, aveva contratto debiti personali e familiari per 75.000€ (circa). Lo stipendio di 1.300€ mensili (circa), era gravato dalla cessione del quinto in favore di istituto bancario, che gli aveva erogato un finanziamento al consumo, e dal pignoramento attivato da una società finanziaria.
Carla non aveva risparmi accantonati, aveva un’auto e uno scooter di proprietà, entrambi datati e privi di valore di scambio significativo. Era anche proprietaria di una quota immobiliare relativa ad un vecchio immobile da ristrutturare, che aveva ereditato per successione alla morte della madre.
La signora avrebbe potuto proporre un piano del consumatore, ma il Gestore aveva rilevato criticità rispetto alla valutazione della meritevolezza. L’accordo proposto prevedeva il versamento della somma complessiva di 31.500€ (circa), incluse le spese della procedura.
La signora Carla ha conservato la proprietà dell’auto, dello scooter e della quota immobiliare. Per il calcolo della rata mensile di 450€, il gestore ha tenuto conto delle spese familiari della signora. Anche il compagno contribuiva con il versamento diretto delle rate del mutuo dell’appartamento in cui abitavano con i figli minori.
Nessun creditore ha espresso il proprio voto sulla proposta di accordo formulata, pertanto il Giudice ha provveduto all’omologa. La signora Carla, per maggiore garanzia dei creditori, ha richiesto che fosse il datore di lavoro ad eseguire direttamente il pagamento delle rate, versando la somma su un conto corrente aperto appositamente alla procedura.
*Per ragioni di privacy, abbiamo utilizzato un nome di fantasia.
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