Dopo mesi di attesa, prende finalmente il via la Prestazione Universale, meglio conosciuta come “Bonus Anziani”. Si tratta di una nuova e importante misura economica pensata per dare un sostegno concreto alle persone over 80 non autosufficienti, con l’obiettivo di rafforzare le prestazioni assistenziali a loro dedicate.
Cosa c’è da sapere subito:
Il decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e la misura è ora operativa. Le prime erogazioni sono previste già per il mese di giugno e proseguiranno scaglionate nei mesi successivi, a mano a mano che l’INPS completerà le verifiche necessarie. Un’ottima notizia per chi aveva già presentato la domanda a gennaio: potrà infatti ricevere anche gli arretrati relativi ai mesi precedenti!
Chi può richiederlo? I requisiti fondamentali:
Come spiegato dall’INPS, la Prestazione Universale è destinata a persone anziane non autosufficienti che rispettano specifici requisiti sia al momento della domanda che per tutta la durata del beneficio. Ecco i punti chiave:
- Età: Bisogna avere 80 anni o più.
- Bisogno assistenziale: L’Istituto valuterà un livello di bisogno assistenziale gravissimo, basandosi su informazioni sanitarie.
- Indennità di accompagnamento: È necessario essere già beneficiari di un’indennità di accompagnamento.
- ISEE Sociosanitario: L’ISEE sociosanitario, calcolato includendo solo coniuge e figli fiscalmente a carico, non deve essere superiore a 6.000 euro.
Come l’INPS valuta il bisogno assistenziale?
L’INPS effettuerà un accertamento sulla situazione sociosanitaria dell’anziano, basandosi su due requisiti:
- Requisito Sanitario: Si valuta la disabilità della persona. Questo requisito è soddisfatto quando è necessaria un’assistenza continua 24 ore su 24, talvolta prestata anche da più persone contemporaneamente, e la cui interruzione, anche breve, potrebbe portare a gravi complicanze.
- Requisito Sociale: Riguarda la situazione della persona nell’ambito familiare e assistenziale, valutata tramite il punteggio di un questionario compilato al momento della domanda.
Per accedere al beneficio, entrambi i requisiti (sanitario e sociale) devono essere soddisfatti con un punteggio complessivo almeno pari a 8, oltre ovviamente ai paletti anagrafici ed economici.
A quanto ammonta il beneficio e come funziona?
La prestazione è esente da tasse e non è pignorabile. Verrà erogata su base mensile a partire dal primo giorno del mese di presentazione della domanda e per tutto il periodo di sperimentazione, che va dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026.
La somma è composta da due parti:
- Quota Fissa: Corrisponde all’indennità di accompagnamento, pari a circa 570 euro al mese, già prevista per gli anziani non autosufficienti.
- Quota Integrativa (“Assegno di assistenza”): Pari a 850 euro mensili, nei limiti delle risorse governative. Questa quota è pensata per:
- Remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici (badanti) con contratti regolari.
- Oppure acquistare servizi di cura e assistenza forniti da imprese o professionisti qualificati nel settore.
Attenzione: Le due modalità di spesa della quota integrativa sono alternative tra loro.
Le due quote (fissa e integrativa) verranno liquidate con due pagamenti separati. La quota fissa seguirà le modalità già in uso per l’accompagnamento, mentre la quota integrativa avrà un pagamento specifico tramite il servizio “Prestazione Universale” dell’INPS. Il provvedimento di liquidazione indicherà entrambi gli importi e le relative decorrenze.
Quando si perde il beneficio?
La prestazione decade e l’assegno di assistenza (quota integrativa) non viene più erogato in caso di:
- Cessazione dell’indennità di accompagnamento.
- ISEE sociosanitario ordinario superiore a 6.000 euro.
- Mancato utilizzo degli importi della quota integrativa secondo le modalità previste dalla legge.
L’INPS specifica anche che il cittadino può rinunciare alla prestazione in qualsiasi momento successivo all’accoglimento della domanda.
Come presentare la domanda?
La richiesta deve essere inoltrata all’INPS in modalità telematica. Puoi farlo direttamente dal portale dedicato sul sito dell’INPS utilizzando la tua identità digitale (SPID, CIE o CNS), oppure tramite gli istituti di patronato.
La domanda può essere presentata per tutto il periodo di sperimentazione (fino a dicembre 2026) e la somma verrà riconosciuta dal mese di presentazione.
Questo bonus rappresenta un passo importante per sostenere concretamente le persone più fragili della nostra società e le famiglie che se ne prendono cura.
Maria Elisenia Camastra
Volontaria del Servizio Civile Universale